SASSUOLO - SCOMPARE IN MARE NOTO IMPRENDITORE, si teme il peggio

 Dopo tre giorni di estenuanti ricerche in mare, ancora non ci sono tracce di Pietro Fogliani. L’imprenditore 55enne originario di Sassuolo (Modena) scomparso nel nulla dopo essere salpato sabato da Porto Lotti (La Spezia) a bordo del Lulubelle, un Franchini di quindici metri arenatosi senza guida martedì di fronte a Vada (Livorno). Qualche indizio su cosa possa essere accaduto inizia, però, ad emergere e a dipanare la nebbia che altrimenti avvolge questa vicenda.
Ieri gli uomini della guardia costiera di Livorno hanno ascoltato Remigio Ferrari, imprenditore di Reggio Emilia e da vent’anni compagno nelle scorribande marine del disperso. Ebbene, l’uomo avrebbe confermato come Fogliani avesse l’abitudine di fare il bagno al largo lasciandosi trasportare dal salvagente anulare legato con una cima alla barca. Operazione, questa, condotta a motore spento e il fiocco issato solo in parte, vale a dire con quella minima velatura che consente solo un leggero movimento. Ma soprattutto le stesse condizioni in cui la Lulubelle è stata trovata martedì pomeriggio dai giovani del centro surf di Vada una volta saliti a bordo. La scaletta scesa verso il mare, come se l’uomo l’avesse predisposta per la risalita, le luci accese e l’assetto a bordo pronto alla notte, il motore spento, il fiocco issato in parte e, appunto, la ‘ciambella’ legata a una cima poi attorcigliatasi all’albero dell’elica. Dunque, dietro il mistero di Fogliani – come peraltro ipotizzato in un primo momento – ci sarebbe una manovra azzardata, un atto di imperizia dovuto al grande amore per il mare dell’imprenditore emiliano. L’uomo si è lasciato andare all’idea di un bagno nel blu e, forse, è stato tradito dalla grande fiducia nei suoi mezzi.

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