REGGIO EMILIA - IN CARCERE I CUGINI DI SAMAN
Pubblicato il 9 mag, 2025
Misura cautelare per Nomanhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz: è stata accolta la richiesta della procura generale. I due si trovano nella casa circondariale di Reggio
REGGIO EMILIA – Nelle ultime arringhe difensive, i loro avvocati avevano puntato anche sul fatto che, da persone libere e uscite assolte dalle accuse in primo grado, avessero deciso di non tornare in Pakistan e di attendere in Italia il processo di secondo grado. Ma proprio il pericolo di fuga, assieme ai gravi indizi di colpevolezza, sono gli elementi che la Corte d’Appello ha considerato per accogliere la richiesta della procura generale e disporre la misura cautelare della custodia in carcere per i cugini di Saman Abbas, la cui posizione è stata completamente ribaltata in secondo grado. Nomanhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz, condannati all’ergastolo il 18 aprile a Bologna, sono stati condotti nella casa circondariale di via Settembrini dai carabinieri del nucleo investigativo. Il provvedimento è del 6 maggio. L’accusa per loro, come per gli altri tre parenti di Saman – i genitori, condannati all’ergastolo in primo e secondo grado, e lo zio condannato la cui pena è passata da 14 a 22 anni – è di omicidio premeditato. A puntare il dito contro tutti e cinque è stato il fratello della ragazza, teste principale dell’accusa. I legali, che si erano detti ‘sconcertati’ alla lettura del dispositivo di secondo grado, attenderanno le motivazioni ma hanno già annunciato ricorso in Cassazione.