REGGIO EMILIA - CONTROLLI ANTIPROSTITUZIONE

 L'altra sera quattro agenti della squadra Mobile, assieme a tre equipaggi del Reparto prevenzione crimine, hanno pattugliato la zona della stazione centrale e la frazione di Cella, fermando e identificando tutte le donne sospette. Su 35 ragazze identificate, 27 erano straniere e fra queste 15 erano a tutti gli effetti delle passeggiatrici: una nigeriana, un’albanese e 13 rumene. Tutte sono poi state interrogate dal personale specializzato della Mobile, per verificare l’esistenza di eventuali reati compiuti nei loro confronti.Anche se nessuna di loro ha denunciato sfruttamenti o maltrattamenti – difficilmente le vittime di questi racket accusano i propri aguzzini – i poliziotti stanno adesso indagando su alcune dichiarazioni contrastanti o inverosimili, con l’obiettivo di scoprire eventuali sfruttatori.Venerdì, invece, altri agenti della Mobile si sono dedicati ai controlli nelle abitazioni. Grazie agli annunci pubblicati su alcuni siti di incontri online da cittadine cinesi, la polizia ha incrociato i numeri di telefono con gli intestatari degli appartamenti, per poi fingersi clienti e intervenire laddove non c’era corrispondenza.«Con stupore – spiega il dirigente della squadra mobile, Guglielmo Battisti – abbiamo verificato che tutte erano regolari, anzi alcune di queste donne sono sposate con cittadini italiani. L’obiettivo di questi controlli in ogni caso, è bene ricordarlo, non sono le lucciole, spesso esse stesse delle vittime. Perseguiamo il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione, non la prostituta in sé».

 

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