BRESCELLO - TRUFFATORE ARRESTATO, DEVE SCONTARE OLTRE 11 ANNI DI CARCERE
Pubblicato il 26 mag, 2025
Tra il 2014 e il 2017 si è reso responsabile, nelle province di Bologna, Parma e Mantova, di numerosi reati: occultamento e distruzione di documenti contabili, truffa in concorso, sostituzione di persona in concorso, furto aggravato in concorso e circonvenzione di incapace in concorso. In seguito all’ultima condanna ,la Procura Generale ha emesso un provvedimento di cumulo pene concorrenti e l’uomo dovrà scontare una pena complessiva di 11 anni, 6 mesi e 15 giorni di reclusione, oltre al pagamento di una pena pecuniaria pari a 7.350 euro.
A carico del 56enne pendevano 6 sentenze di condanna. La prima emessa dal tribunale di Reggio Emilia l’11 novembre 2015, in cui l’imputato era stata condannato alla reclusione di 6 mesi, per il reato di occultamento e distruzione di documenti contabili ed emissione di fatture false. Il tribunale ordinario di Mantova lo aveva invece condannato per una truffa in concorso a Viadana, a un di reclusione e alla multa di 300 euro. Ancora una truffa in concorso per la terza condanna del tribunale di Bologn, in riferimento a un reato commesso a Malalbergo. In questo caso la condanna è stata di un anno e due mesi, con multa di 500 euro. Condanna per truffa anche in tribunale a Parma, cui in questo quarto episodio è stata riconosciuto anche il furto aggravato e la sostituzione di persona, per cui la condanna è stata di 3 anni e 7 mesi 7 e giorni. La quinta sentenza arriva di nuovo dal tribunale di Bologna, ancora per truffa, per altri due anni di reclusione e mille euro di multa. Infine la sesta emessa dalla Corte d’Appello di Bologna il 30 settembre 2024 e divenuta definitiva lo scorso 6 maggio, in cui il 56enne è stato condannato per il reato di circonvenzione di incapace in concorso, commesso a Parma e Lentigione.Così l’uomo è stato rintracciato dai carabinieri della stazione di Brescello che, ricevuto il provvedimento restrittivo, vi hanno dato esecuzione conducendo l’uomo dapprima in caserma e, dopo le formalità di rito, presso il carcere del capoluogo reggiano