APPENNINO - PRESA LA BANDA DEI FURTI IN MONTAGNA, DUE ALBANESI

Scacco matto alla banda albanese delle rapine.Due gli arresti. Secondo le indagini, i malviventi agivano con modalità standard. Utilizzando autovetture rubate, che erano soliti cambiare spesso, raggiungevano le case prese di mira e riuscivano a entrare forzando finestre e porte d’ingresso. Poi facevano man bassa di ori e contanti. Quando poi riuscivano a recuperare anche le chiavi di accensione, rubavano anche le auto che poi utilizzavano per nuovi raid furtivi sostituendo quella che avevano in uso.Grazie alle indagini dei carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di Castelnovo Monti, la procura reggiana ha chiesto e ottenuto dal gip del Tribunale di Reggio Emilia un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dei cittadini albanesi Bari Bega 30enne in Italia senza fissa dimora ed Ervis Dema 25enne residente a Fiorano Modenese, entrambi ristretti in carcere.Nei confronti dei due malviventi vengono contestati  una ventina di furti nelle case compiuti tra i mesi di settembre ed ottobre dello scorso anno nell’Appennino reggiano precisamente nei Comuni di Baiso, Viano, Carpineti, Castelnovo Monti e frazione di Felina, ma anche nella provincia di Modena a Vignola e Castelnovo Rangone.Tra i colpi contestati anche il furto in abitazione consumato il 18 ottobre a Viano poi trasformatosi in rapina. In quella circostanza, i due malviventi dopo il colpo erano stati visti fu ggire a bordo di una Suzuki Swift (risultata rubata durante un furto in casa a Castelnovo Rangone). In tale contesto il testimone che cercava di fermare l’autovettura era stato minacciato con un coltello dai due malviventi che fuggivano. La vittima era riuscita a infrangere il parabrezza dell’auto, poi rinvenuta abbandonata nel Modenese.Durante i mesi di indagine i carabinieri hanno più volte intercettato i ladri dando vita a inseguimenti al cardiopalma. In seguito erano riusciti a localizzare o la base da dove i ladri partivano:  un'area parcheggio del Comune di Fiorano Modenese dove venivano parcheggiate le auto rubate e poi utilizzate per altri furti.Le indagini non sono finite. Sotto la lente d’ingrandimento dei carabinieri anche analoghi furti compiuti sempre nei Comuni dell’Appennino reggiano e modenese anche nei mesi precedenti. Quelli contesatti infatti potrebbero essere solo la punta di un iceberg. 

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