REGGIO EMILIA - UCCISO MENTRE TORNA A CASA A PIEDI UN GIOVANE

Sulla morte dell’operaio 28enne uzbeko Albert Begjanov – falciato da un’auto in via Fratelli Manfredi nella notte fra sabato e domenica – si è incardinata un’indagine a dir poco delicata.Gli accertamenti della polizia municipale sull’incidente mortale sono coordinati dal pm Valentina Salvi e dal lavoro degli inquirenti stanno pian piano emergendo dei dubbi da chiarire (sulla dinamica dell’investimento) ma anche un dato che pesa sull’automobilista: l’operaio 33enne di Reggio Emilia che era alla guida dell’Alfa Giulia è risultato infatti positivo all’alcoltest, non con un tasso elevato ma comunque oltre la soglia consentita per legge.Da qui la doppia accusa: omicidio stradale e guida in stato d’ebbrezza. Però gli investigatori su come è avvenuto l’incidente ci vanno con i piedi di piombo, da qui la decisione del pm Salvi di far eseguire l’autopsia.Bisogna infatti capire come mai il 28enne colpito in pieno dalla berlina scura fosse sulla strada (stava attraversando?; camminando si è ritrovato la macchina davanti o dietro le spalle?) e in quali condizioni psicofisiche fosse la vittima al momento dell’impatto fatale.

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