REGGIO EMILIA - PROFUGO MINORENNE SI PRESENTA IN QUESTURA

Cresce e preoccupa il fenomeno di ragazzi, spesso poco più che bambini, che giungono nel nostro Paese da ogni dove senza genitori e senza parenti.L’ultimo caso ieri.Si è presentato spontaneamente un giovanissimo, parlava solo arabo e, grazie all’intervento di un interprete, ha detto agli agenti di esser partito dalla Tunisia per ragioni non ben chiare e di essere sbarcato a Messina il 2 febbraio. Nella città siciliana – sempre secondo il suo racconto – ha preso un pullman diretto a Milano e, da lì, un treno a caso dal quale è sceso proprio a Reggio Emilia. In Italia non ha parenti, né conoscenti che possano aiutarlo.Un racconto, il suo, non del tutto attendibile: gli accertamenti della polizia reggiana hanno infatti consentito di dare un nome al fuggitivo, nato nel 2001 in Tunisia, e di ricostruire la sua peregrinazione lungo la penisola: identificato dalla questura di Messina il 31 gennaio, ospitato dallo stesso giorno in una comunità per minori del Messinese insieme a un connazionale coetaneo, comunità dalla quale pochi giorni dopo, il 5 febbraio, entrambi sono scappati diretti chissà dove. Fino all’arrivo casuale e fortuito del 17enne a Reggio Emilia. Ora il ragazzo si trova, nuovamente, in un centro di accoglienza per minori.

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