MERCOLEDI 8 LUGLIO - 49 NUOVI CONTAGI E NESSUN MORTO

49 CONTAGI E NESSUN DECESSO
nuovi focolai di Covid19 scoperti in Emilia Romagna alimentano i numeri del contagio. Rispetto a ieri in regione sono 49 i nuovi positivi (totale da inizio pandemia 28.755), di cui 36 persone asintomatiche individuate nell’ambito del contact tracing e dell’attività di screening regionale. Quaranta interessano le province di Parma, Bologna e la Romagna. In particolare, su 13 nuovi positivi riscontrati in provincia di Parma – tutti asintomatici e in isolamento domiciliare – 9 fanno riferimento a lavoratori impiegati in attività produttive della Bassa parmense, entrati in contatto con i casi positivi relativi al focolaio in un’azienda cooperativa con sede legale in Lombardia, in provincia di Mantova.
Sono invece 16 i casi nel Bolognese, di cui 9 asintomatici. Complessivamente, sono 12 i casi riferibili a focolai già noti e sotto controllo.
In Romagna i nuovi casi sono 11 di cui 7 nel Riminese. Sono 8 gli asintomatici e 5 interessano cittadini di Bangladesh e Senegal rientrati dall’estero e subito rintracciati.
Nessun nuovo decesso in Emilia-Romagna: il numero totale resta quindi 4.269.
Sono stati effettuati 4.877 tamponi (totale 531.089), a cui si aggiungono altri 1.611 test sierologici.Le nuove guarigioni sono 38 per un totale di 23.415, l’81,4% dei contagiati da inizio crisi. Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 23.415: 238 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche, e 23.177 guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
I positivi per provincia
4.560 a Piacenza (+3), 3.700 a Parma (+13), 5.015 a Reggio Emilia (+3, di cui 2 sintomatici), 3.977 a Modena (+3, di cui 1 sintomatico), 4.999 a Bologna (+16, di cui 7 sintomatici); 404 a Imola (invariato), 1.031 a Ferrara (invariato); 1.080 a Ravenna (+1), 963 a Forlì (invariato), 812 a Cesena (+3) e 2.214 a Rimini (+7, di cui 3 sintomatici).

 

A  Modena doveva essere il ’solito’ sgombero di clandestini all’ex termoidraulica Corradini, azienda dismessa diventata covo di tossici in via Ruffini, tra le case della Madonnina. Ma alla fine il blitz di ieri mattina delle forze dell’ordine si è prolungato più del previsto: tre dei dieci abusivi presenti nel capannone avevano la febbre e sono quindi stati tutti sottoposti a tampone per verificare un eventuale contagio da Covid-19. Così l’azienda da sgomberare è diventata per una giornata luogo di contenimento di un possibile focolaio. Solo nel tardo pomeriggio è arrivata la buona notizia: tamponi negativi. Gli abusivi, un gruppo di nordafricani, sono quindi stati accompagnati in questura per l’identificazione. Sarebbero tutti clandestini. E tutti rischiano la denuncia per occupazione di edificio.Il controllo  interforze è cominciato di buon mattino dopo che, nei giorni scorsi, avevamo documentato, per l’ennesima volta, il degrado dilagante dello stabile: decine di metri quadri pieni di immondizia, giacigli e tavoli per il confezionamento della droga. "Ieri mattina – spiega una nota della questura – nel corso di un servizio di controllo integrato del territorio, la polizia di Stato, con il concorso di personale della Guardia di Finanza, con una unità cinofila al seguito, e della polizia municipale, ha effettuato verifiche all’interno dell’ex stabilimento termosanitari Corradini. Nel corso dell’attività sono stati rintracciati 10 senzatetto (di età compresa tra i 18 e i 38 anni, tra cui una donna italiana, ndr). Tre con temperatura corporea, rilevata da termoscanner in dotazione alle forze dell’ordine, superiore a 37,5 gradi. È stato, pertanto, richiesto l’intervento dei sanitari del 118 ed informata l’Ausl e il Comune di Modena per l’attivazione delle misure di profilassi sanitaria per la prevenzione della diffusione del Covid 19.

 

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