CASALGRANDE - TESTE DI MAIALE CONTRO LA CREAZIONE DI UN CENTRO ISLAMICO

 

Due teste di maiale sistemate sui cancelli esterni dell’ex macello di Veggia, da poco comprato dalla comunità islamica sassolese, contro la quale è presumibilmente indirizzato il gesto intimidatorio. Un gesto che al cattivo gusto unisce un doppio sfregio: da un lato il chiaro segnale intimidatorio, oltretutto in un ex mattatoio; dall’altro l’utilizzo del suino, animale di cui la fede islamica proibisce il consumo. E un ritorno di fiamma sulle polemiche che da diverse settimane stanno agitando Veggia, rialimentate nei giorni scorsi dall’intervento del parroco don Carlo Taglini e poi dalla sistemazione di uno striscione da parte del movimento di estrema destra Forza Nuova con la scritta «Veggia è cristiana». I due resti animali sono stati ritrovati nella mattina di ieri a Veggia davanti ai cancelli principali dell’enorme area dell’ex salumificio Fiorini in via della Rocca. Un complesso abbandonato da anni, acquistato all’asta dalla comunità islamica di Sassuolo pochi mesi fa. Il Comune ha provveduto a fare intervenire le forze dell’ordine. Sono state raccolte deposizioni e ora partiranno le indagini per cercare di identificare gli autori del gesto, effettuato di notte. Il nodo del contendere è il futuro di quegli edifici. La comunità islamica sassolese non ha ancora presentato un progetto formale di ristrutturazione, l’ipotesi annunciata era quella di trasformare l’ex macello in un centro culturale ma circolano voci differenti, che parlavano della costruzione di una moschea, un luogo di culto, quindi. Soluzione smentita più volte da Comune di Casalgrande e comunità islamica. I timori sono cresciuti, uniti alle paure degli abitanti per un possibile afflusso di persone nell’area. Due settimane fa unalettera del parroco di Veggia, don Carlo Taglini, inviata ai propri parrocchiani. Il sacerdote esprimeva timori per il potenziale forte afflusso di persone di fede islamica a Veggia: «L’abitato di Veggia rischia di diventare il Bronx dell’area comunale di Casalgrande», ha scritto.

 

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