SCANDIANO E CASTELNOVO SOTTO - TRAFFICO ILLECITO DI RIFIUTI

 Movimentavano fino a 15mila euro al giorno sottraendo materiale metallico alle isole ecologiche con danno anche alle casse erariali del Comuni. Traffico illecito di rifiuti ferrosi, truffa e ricettazione, sono queste le accuse per i quattro imprenditori indagati, tutti reggiani tra i 34 e i 64 anni di età, initi nella rete dei carabinieri forestali.Sono i titolari del Centro Recupero Reggiano Srl di Castelnovo Sotto in via Fermi, nella zona artigianale. Si tratta di un vorticoso giro parallelo stimato in circa due milioni di euro l’anno. L’operazione denominata Efeso, dal nome del Dio greco protettore dei fabbri e degli artigiani che lavorano i metalli, è stata condotta dal nucleo investigativo del gruppo Carabinieri Forestale di Reggio coordinati dal Pm Maria Rita Pantani della Procura reggiana e dai pm Amato e Orsi dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna. Intercettazioni ambientali, telefoniche e conti correnti passati al setaccio per l’indagine che si è mossa partendo da alcuni ammanchi di materiali registrati nelle isole ecologiche di Ligonchio e Castelnovo Monti. Dalla montagna alla Bassa, il blitz dei militari con perquisizioni a Castelnovo Sotto, a Scandiano nelle abitazioni degli indagati e in un magazzino di stoccaggio non autorizzato, in uno studio di consulenti a Guastalla e uno di commercialisti a Correggio. Sequestrate 30 tonnellate di rame e ferro, 15mila euro in contanti, attrezzatura per la lavorazione, cinque mezzi di trasporto e due fucili. Sequestrata anche tutta la documentazione relativa alle autofattureutilizzate per giustificare l’ingente movimentazione.

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